for Soprano Voice and Ensemble Op 3
Duration: 11 minutes
Date of Composition: 1988
Performance: Music Projects London; Richard Bernas; spnm / Almeida Festival.
Programme Note: This is in manuscript only at present.
Agonia Cesare Pavese
Girerò per le strade finchè non sarò stanca morte
saprò vivere sola e fissare negli occhi
ogni volto che passa e restare la stessa.
Questo fresco che sale a cercarmi la vene
è un risveglio che mai nel mattino ho provato
cosi vero: mi sento piú forte
che il mio corpo, e un tremore piú freddo accompagna il mattino.
Son lontani i mattini che avevo vent’anni.
E domani, ventuno: domani uscirò per le strade,
ne ricordo ogni saso e le striscie di cielo.
Da domani la gente riprende a vedermi
e sarò ritta in piedi e potrò soffermarmi
e sprecchiarmi in vetrine. I mattini di un tempo,
ero giovane e non lo sapevo, e nemmeno sapevo
di esser io che passavo – una donna, padrona
di se stessa. La magra bambina che fui
si è svegliata da un pianto durato per anni:
ora è come quel pianto non fosse mai stato.
E desidero solo colori. I colori non piangono
sono come un risveglio: domani i colori
torneranna. Ciascuna uscirà per le strade,
ogni corpo un colore – perfino i bambini.
Questo corpo vestito di rosso leggero
dopo tanto pallore riavrà la sua vita.
Sentirò intorno a me scivolare gli sguardi
e saprò d’esser io: gettando un’occhiata,
mi vedrò tra la gente. Ogni nuovo mattino,
uscirò per le strade cercando i colori.
Agony Cesare Pavese
I’ll wander the streets till I’m dead tired,
I’ll learn to live alone and look each passing face
straight in the eye and still be what I am.
This coolness ascending in me, searching through my veins,
is an awakening each morning that I’ve never felt
so real – except that I feel stronger
than my body, and a cold shiver comes each morning now.
The mornings I had at twenty are now far away.
And tomorrow, twenty-one: tomorrow I’ll go out in the streets –
I’ll remember every stone, and the layers of the sky.
From tomorrow people will start seeing me,
I’ll walk straight, and perhaps I’ll pause
to see myself in windows. There were mornings once
when I was young and didn’t know it, didn’t even know
that who was passing by was me – a woman, mistress
of herself. The scrawny girl I used to be
was awakened by a weeping that went on for years.
Now it’s as if that grieving never was.
And all I want are colours. Colours don’t weep,
they’re like an awakening: tomorrow colours
will return. Every woman will go out into the street,
each body a colour – even the children.
And this body of mine, dressed after so much paleness
in a frivolous red, will repossess its life.
I’ll feel glances slide over me
and I’ll know I’m me: a sidelong look
and I’ll see I’m there, among people. Each morning
I’ll go out into the streets and look for colours.